Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di n. 177 posti di vice ispettore tecnico della Polizia di Stato nel settore di impiego della Sicurezza Cibernetica, indetto in data 15 febbraio 2024 con decreto del Capo della Polizia-Direttore Generale della Pubblica Sicurezza. Riammesso ricorrente escluso per “riferito uso pregresso di sostanze psicoattive”, ai sensi del D.M. 30 giugno 2003 n. 198, art. 6, comma 2, rif. Tabella 1, punto 9.

Il ricorrente assistito dall’avv. Caradonna è stato escluso dal concorso per 177 vice ispettori della Polizia di Stato per aver spontaneamente riferito in sede concorsuale, con approccio critico, di aver fatto uso di cannabis quando aveva quindici anni (ovvero oltre dieci anni prima del concorso).

Nello specifico, la Commissione per gli accertamenti psico-fisici ha deciso di escluderlo dal concorso, dichiarandolo non idoneo per “riferito uso pregresso di sostanze psicoattive”, ai sensi del D.M. 30 giugno 2003 n. 198, art. 6, comma 2, rif. Tabella 1, punto 9.

Sicché, il candidato per il tramite dell’avv. Caradonna ha deciso di contestare tale giudizio ed ha proposto ricorso al Tar Lazio-Roma, il quale ha accolto il ricorso, sospendendo il provvedimento di esclusione e disponendo la riammissione del ricorrente alle ulteriori prove concorsuali non sostenute.

In particolare, i giudici hanno condiviso la tesi sostenuta dall’avv. Caradonna, ritenendo che il ricorso sia fornito di adeguato fumus boni iuris, in quanto il fatto che il ricorrente abbia spontaneamente riferito in sede concorsuale, con approccio critico, di aver fatto uso di cannabis quando aveva quindici anni (ovvero oltre dieci anni prima del concorso) non giustifica la sua esclusione dalla procedura poiché:

– per un verso la sola generica dichiarazione resa dal ricorrente (in assenza di altri elementi probatori: provvedimenti ex art. 75, d.p.r. n. 309/1990, analisi cliniche, etc.) non appare sufficiente a comprovare che la sostanza assunta dallo stesso fosse effettivamente stupefacente (tenuto conto che anche il più severo orientamento giurisprudenziale richiede che – ai fini dell’esclusione dalle procedure concorsuali per l’accesso alle forze di polizia – la detenzione o l’uso di stupefacenti siano stati «rigorosamente accertati in capo all’interessato», cfr. ex multis Consiglio di Stato, II, 4 aprile 2023, n. 3445 e Tar Lazio, I-quater, 14 febbraio 2024, n. 3028);

– per altro verso, nella specifica fattispecie oggetto del giudizio non emerge neppure una particolare gravità del comportamento che il ricorrente ha riferito di aver tenuto nella fase adolescenziale (atteso che, in disparte l’epoca remota dei fatti, quanto dichiarato dal ricorrente non consente di affermare né con certezza, né con sufficiente probabilità, che il riferito episodio di assunzione di sostanza ritenuta stupefacente abbia effettivamente comportato un previo contatto del ricorrente con il mondo della criminalità), con conseguente impossibilità – avuto riguardo ai generali principi di ragionevolezza e proporzionalità – di fondare una valutazione di inaffidabilità del candidato (tenuto conto della ratio della causa di esclusione in argomento) esclusivamente sulla base della condotta concretamente riferita nella specifica vicenda oggetto di trattazione.

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Pertanto, tutti coloro che saranno giudicati INIDONEI in seguito alle PROVE FISICHE o agli ACCERTAMENTI PSICO-FISICI ed ATTITUDINALI del prossimo concorso per allievi carabinieri in ferma quadriennale o per qualsiasi altro concorso nelle Forze Armate e di Polizia, possono chiedere informazioni inviando una mail all’indirizzo info@avvocatoclaudiacaradonna.it oppure richiedere una consulenza gratuita utilizzando la sezione del sito “Esponi il tuo caso”.

E’ importante ricordare che, per eventuale ricorso al Tar Lazio, il termine di scadenza è di 60 giorni dalla data del giudizio di inidoneità, pertanto invitiamo tutti coloro che fossero interessati a contattarci celermente.

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